Simbolo di morte e conclusione
Sembra che a diffonderla siano stati i romani, per i quali il mese di febbraio era dedicato ai riti funebri (il Mensis Feralis) e alle cerimonie di purificazione. Ed era proprio in quei giorni, infatti, che si celebravano le “Terminalie“, dedicate a Termine, il Dio dei confini; e le “Equirie“, gare di corse con carri trainati da cavalli.
La grande arena in cui si svolgevano le gare simboleggiava la Terra, mentre i sette antichi pianeti (e le loro orbite) erano rappresentati dai sette giri percorsi dai cavalli. Infine, le dodici porte delle rimesse rappresentavano le costellazioni dello zodiaco. Un modo davvero interessante, suggestivo, di rappresentare la fine di un ciclo cosmico, quindi simbolo di morte e conclusione.
In seguito, nel 1400 circa, affermando che epidemie e catastrofi erano causate dagli anni bisestili, il nonno di Savonarola contribuì a diffonderne la brutta fama.
Ma ci sono altri motivi, di natura psicologica e superstiziosa, per i quali si associano a eventi devastanti: ciò che succede raramente, quindi eventi anomali, possono causare paure immotivate e irrazionali. Succedeva in passato e accade ancora oggi, ad esempio quando ci sono delle eclissi.
Il 2020 è un anno bisestile
Il resto, negli anni successivi, lo hanno fatto i detti popolari: “anno bisesto triste e funesto insieme a quello che gli viene appresso”, “anno bisesto tutte le cose di traverso”, “anno bisestile chi piange e chi stride” e, naturalmente, il notissimo “anno bisesto anno funesto” . E così via.
Proviamo a verificare insieme quanto c’è di attendibile in questa diffusissima credenza popolare: era bisestile il 1908, l’anno in cui si verificò il devastante terremoto a Messina, 1968 quello in Belice, 1976 in Friuli e 2004 lo tsunami nell’Oceano Indiano.
Un discorso a parte merita il 2012, anch’esso bisestile: non eravamo forse tutti in attesa, secondo una profezia Maya, della fine del mondo? L’umanità invece non si è estinta e siamo ancora qui a raccontarlo; dunque, in quel caso dev’essere stato un anno “fortunato”. Il 2020, anno bisestile precedente. invece si è rivelato il contrario, come tutti tristemente sappiamo.
In alcuni paesi è invece considerato un anno propizio
Quella contro l’anno bisestile è un’ostilità che appartiene solo ai popoli latini. Viene infatti considerato molto propizio, soprattutto per intraprendere nuove imprese, nei paesi dove l’influenza della civilizzazione romana è meno sentita. Sembra che, se vengono iniziate proprio il 29 febbraio, siano destinate a un sicuro e luminoso successo.
Per concludere, anche da noi questo giorno non è del tutto negativo: una moneta coniata nel fatidico anno, infatti, viene considerata un potentissimo talismano, un portafortuna da portare sempre appresso. Conviene svuotare le tasche, i portafogli, controllare in ogni angolo di casa e vedere se ne abbiamo almeno una!