‘Fare le scarpe’: scopri le origini di un modo di dire curioso

Con il modo di dire ‘fare le scarpe’ si indica un gesto ignobile, ovvero togliere di scena qualcuno, tradire un amico o un collega di lavoro, far finire nei guai una persona. In poche parole, si elimina subdolamente chi intralcia il proprio cammino verso le “alte vette”.

Ad esempio la frase “quello lì ha fatto le scarpe al direttore degli acquisti”, vuol dire che “quello” ha preso il posto del povero direttore. Magari diffondendo perfidamente false notizie sul suo conto, oppure mettendone in dubbio le capacità presso i superiori. Un’espressione curiosa, su cui vale la pena di indagare per scoprirne le origini.

'Fare le scarpe': scopri le origini di un modo di dire curioso
‘Fare le scarpe’: scopri le origini di un modo di dire curioso

‘Fare le scarpe’, un modo di dire riferito al mondo del lavoro

“Fare le scarpe” vuol dire imbrogliare qualcuno, riferendosi in genere al mondo del lavoro e a cariche molto ambite; o, per meglio dire, fingersi suo amico per carpire importanti informazioni e poi fregarlo, prendendo il ruolo che occupa (usando un’altra colorita espressione che rimanda alle scarpe,”scalzandolo” dal suo posto).

Il “furto delle scarpe” è una faccenda ricca di fantasie malvagie e implicazioni che si sposano, ad esempio, con l’idea di rubarle a un morto. Sono idee che ci derivano dalla cinematografia neorealista e da un certo tipo di letteratura, che ritraggono in modo impietoso i tempi drammatici delle grandi guerre, dei campi di concentramento, dei momenti più duri vissuti dalla popolazione.

Uomini e donne che, per poter sopravvivere agli stenti di un periodo così cupo, si ritrovavano costretti a compiere simili bassezze.

Altre spiegazioni

Questo modo di dire, però, potrebbe avere anche un’altra spiegazione. Nei tempi antichi, infatti, riceverne un paio in regalo era considerato di cattivo augurio e veniva inteso come presagio di morte.

Si racconta che un certo frà  Malgioglio, un frate assassino, offrisse ai suoi giovani discepoli (solitamente molto poveri) un paio di scarpe e che, prima di fargliele indossare, li uccideva accoltellandoli con la sciabola papale. Per questa ragione è poi rimasta nel tempo una forte diffidenza nei confronti di chi offriva un dono legato alle calzature, compreso le riparazioni.

L’espressione è tipicamente italiana, così come lo è anche “fare la scarpetta”, dal significato molto diverso – ovvero raccogliere con un pezzetto di pane il sugo rimasto nel piatto – che pare derivi dai miseri sandali indossati dai poveri. Questi, infatti, molto spesso ripulivano gli avanzi che lasciavano i ricchi nei piatti per “integrare” la loro scarsa alimentazione.

Ovviamente, tra fare la scarpetta nel ragù della nonna e “fare le scarpe a qualcuno”, noi preferiamo la prima.

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