Le uova di Pasqua rappresentano la fertilità
Secondo alcune antiche credenze, già al tempo del paganesimo la Terra e il Cielo erano ritenuti due metà dello stesso uovo, simbolo di ritorno alla vita. Le uova – un oggetto da cui nasceva un essere vivente – rappresentavano dunque fertilità e, al contempo, mistero e magia.
A esse venivano attribuiti poteri molto speciali, così come avveniva con stelle e pianeti, propiziatori per la buona sorte: ad esempio, durante la costruzione degli edifici se ne interravano alcune sotto le fondamenta, mentre le spose vi passavano sopra prima di varcare la soglia della nuova casa.
Associate per diversi secoli alla primavera, quindi alla rinascita della natura, con l’avvento del Cristianesimo divennero simbolo della resurrezione di Cristo: “Così come un pulcino esce da un oggetto apparentemente inerte, cioè l’uovo, Cristo risorse dalla sua tomba“. Nella simbologia, le uova di Pasqua colorate di rosso scuro rappresentano il sangue di Gesù, quelle dipinte con colori brillanti i colori della primavera e il sole.
L’uovo di Fabergè, il più famoso tra tutti
L’usanza di portare in dono uova riccamente decorate risale a epoche lontane: già una spesa per 450 uova rivestite in oro, infatti, risulta segnata nei libri contabili di Edoardo I di Inghilterra come regalo di Pasqua. Le più famose comunque restano quelle create da Peter Carl Fabergè, uno straordinario maestro orafo: era il 1883 quando ricevette dallo Zar Alessandro l’ordine di realizzarne uno molto speciale, unico, da portare in dono alla zarina Maria.
Era un uovo in platino, smaltato di bianco, che rivelava al suo interno un pulcino d’oro e la riproduzione della corona imperiale in miniatura. Un vero e proprio capolavoro. Tanto è vero che gli Zar, colpiti dal suo talento, gliene ordinarono una serie da regalare tutti gli anni.