Le proteste attraverso l’arte di strada
Partendo da calchi in gesso e cemento, riescono ad elevare allo stato di opere d’arte parti anatomiche del corpo umano, nell’intento di provocare una reazione – che sia di irritazione, sorpresa, divertimento – in tutti quelli che vi si imbattono casualmente, camminando per la strada. Le loro bizzarre sculture lanciano, attraverso un’amara ironia, proteste silenziose e pungenti critiche rivolte alla società moderna.
I due talenti, forti delle loro idee, dichiarano il loro sdegno senza mai piegarsi dinanzi ai pregiudizi, continuando il loro percorso quasi sempre al limite della legalità; tuttavia, intervengono solo sui muri in disuso nelle zone più decadenti, e sono sempre rispettosi verso i beni comuni. Non danneggiano mai gli arredi pubblici e gli edifici in modo irreparabile; anzi, contribuiscono a dare colore e allegria in alcune zone della città.
Gli Urban Solid: due artisti fuori dal comune
Il duo di artisti realizza opere in cemento, resina, gesso per invadere lo spazio dei passanti. Opere provocatorie: maxi orecchie, televisori, sculture in movimento ritratte nell’atto di staccarsi dal muro, scheletri di animali, spermatozoi, mani che fanno operazioni misteriose.
Le bizzarre creature degli Urban Solid non si trovano solo a Milano, ma anche in molte altre città del mondo: magari proprio dietro l’angolo, come queste della foto scattata in viale Jenner, collocata sulle mura esterne del vecchio ospedale degli infetti.
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