Le proteste silenziose degli ‘Urban Solid’ a Milano

Le proteste silenziose degli ‘Urban Solid’ a Milano

Ma i murales, a Milano, sono graditi oppure no? Certo, i muri di un palazzo storico dovrebbero essere rispettati e ammirati, non usati come mezzo per dichiararsi alla ragazza del cuore, o per esprimere proteste di ogni genere; altra cosa invece è abbellire, colorare le facciate ormai fatiscenti di palazzi abbandonati, in attesa di essere ricollocati nel tessuto urbano o prossimi alla demolizione. Soprattutto in una città come Milano, certe sculture o i variopinti murales portano una vera e propria “ventata di freschezza”, come ad esempio quelle degli “Urban Solid”

Le proteste silenziose degli 'Urban Solid' a Milano
Urban Solid

Le proteste attraverso l’arte di strada

Partendo da calchi in gesso e cemento, riescono ad elevare allo stato di opere d’arte parti anatomiche del corpo umano, nell’intento di provocare una reazione – che sia di irritazione, sorpresa, divertimento – in tutti quelli che vi si imbattono casualmente, camminando per la strada. Le loro bizzarre sculture lanciano, attraverso un’amara ironia, proteste silenziose e pungenti critiche rivolte alla società moderna.

I due talenti, forti delle loro idee, dichiarano il loro sdegno senza mai piegarsi dinanzi ai pregiudizi, continuando il loro percorso quasi sempre al limite della legalità; tuttavia, intervengono solo sui muri in disuso nelle zone più decadenti, e sono sempre rispettosi verso i beni comuni. Non danneggiano mai gli arredi pubblici e gli edifici in modo irreparabile; anzi, contribuiscono a dare colore e allegria in alcune zone della città.

Gli Urban Solid: due artisti fuori dal comune

Il duo di artisti realizza opere in cemento, resina, gesso per invadere lo spazio dei passanti. Opere provocatorie: maxi orecchie, televisori, sculture in movimento ritratte nell’atto di staccarsi dal muro, scheletri di animali, spermatozoi, mani che fanno operazioni misteriose.

Le bizzarre creature degli Urban Solid non si trovano solo a Milano, ma anche in molte altre città del mondo: magari proprio dietro l’angolo, come queste della foto scattata in viale Jenner, collocata sulle mura esterne del vecchio ospedale degli infetti.

Seguimi su facebook

/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *