I blogger, che gran coraggiosi!
La scrittura per noi è più o meno come una droga, una vera e propria dipendenza: siamo sempre in viaggio (mentale) nel quale spesso tentiamo di trascinare anche mariti, mogli, amici, parenti vari, figli e colleghi, che cercano disperatamente di sfuggire.
Noi blogger riceviamo molti commenti garbati, educati, rispettosi, soprattutto nei social network, da cui spesso scaturiscono interessanti e lunghissimi dibattiti. Altre volte, invece, riceviamo insulti pesantissimi da parte di amici, parenti e conoscenti che fraintendono un post; alcuni di questi, offesi dalle parole equivocate, ci cancellano dai social e nella vita reale non ci guardano più in faccia.
Il virus della scrittura
Il problema è che, quando il virus della scrittura si impadronisce di noi, DOBBIAMO mettere nero su bianco, esprimere ciò che preme sul blog, ma nel modo più coinvolgente; e infatti, presi da quel raptus contagioso, spesso non riusciamo neanche a goderci una giornata al mare, in montagna, o una gita sul lago.
Noi blogger fingiamo spudoratamente interesse e coinvolgimento, mentre il nostro partner ci guarda romanticamente negli occhi; in realtà, dentro friggiamo dal desiderio di correre a casa per scrivere di quel mare, di quel sole, della natura e di quelle emozioni. E, naturalmente, alla fine ci perdiamo tutto lo spettacolo: del mare, della montagna e anche le emozioni.