Una straordinaria nonnina
Osservo spesso le persone anziane, quando le incrocio sul mio cammino: alcune sembrano così stanche, fragili, completamente piegate dagli eventi della vita, ormai rassegnate a “subire” quel che resta dei loro giorni in attesa della morte.
Non sono in grado di fare un passo senza qualcuno che li accompagni, incapaci di prendere qualsiasi decisione. E molti, non sopportando la solitudine, riempiono di sensi di colpa chi sta loro attorno se rivolgono altrove le attenzioni, anche solo per un’ora al giorno.
Altri invece, come la straordinaria nonnina di cui parlo, sono completamente diversi. Forse perchè hanno compreso che la vita è un “viaggio” fatto di allegria e gioie, di momenti densi di soddisfazione e piccoli istanti di felicità, di malattia e disperazione, angoscia e dolore. Tutti lo attraversiamo, ma pochi riescono a non lasciar prendere il sopravvento agli eventi negativi, rimanendo a crogiolarsi nel rimpianto e nell’angoscia.
Certe persone le incontriamo per un motivo ben preciso, non a caso: entrano nella nostra vita per pochi istanti e poi scompaiono, giusto il tempo di lasciare un messaggio, una lezione, un avvertimento per noi. Come riconoscerle?
La vita: persone che ci aiutano a crescere durante il percorso
- Quelle che ci danno “il risveglio”: Non ci lasceranno andare, finchè non capiremo che nella nostra vita è necessario un profondo cambiamento.
- Quelle che ci aiutano a ricordare: persone che hanno lo scopo di ricordarci il nostro percorso, il raggiungimento di un obiettivo a cui avevamo pensato e ormai dimenticato.
- Quelle che ci aiutano nella crescita interiore: alcune ci insegnano cose che non avremmo mai potuto imparare da soli, aiutandoci così a migliorare come persone.
- Quelle che restano: arrivano quando siamo pronti ad accoglierle, per continuare il nostro percorso affiancati con la persona “giusta”, quella che appaga le nostre aspettative. E a volte arriva perfino in tarda età, quando ormai non ci speravamo più.
Ci costringono ad affrontare gli eventi
Molte persone possono sembrare quasi un dono del cielo. E in effetti lo sono, perchè ci costringono ad affrontare coraggiosamente gli eventi, a sostenerci. Oppure, trattandoci male, a prendere finalmente una decisione che si rimandava da tempo. Qualche volta, finito il loro compito, muoiono o se ne vanno. Noi dobbiamo solo capire se il nostro desiderio si è realizzato, il nostro bisogno soddisfatto, il nostro “lavoro” finito.
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