Duomo di Milano: storia, curiosità, misteri e leggende

Duomo di Milano: storia, curiosità, misteri e leggende

Sono molti i monumenti milanesi in cui si nascondono curiosità, misteri e leggende, alcune molto note altre un pò meno: vediamo quelle sul Duomo di Milano, forse la più bella cattedrale d’Italia. La prima pietra fu posta nel 1386, per volere dell’arcivescovo Antonio de Saluzzo. Con 135 guglie e 150 doccioni, lunga 158 metri, alta circa 108 e larga 96, fu dedicata a Santa maria Nascente ed è, per grandezza, la terza al mondo dopo San Pietro e quella di Siviglia.

Duomo di Milano: storia, curiosità, misteri e leggende
Duomo di Milano: storia, curiosità, misteri e leggende

La Madonnina, le statue e altre curiosità sul Duomo di Milano

La Madonnina: simbolo di Milano per eccellenza fu progettata da giuseppe Perego. L’orefice Francesco Boni le diede forma rivestendola di lamine di rame dorato. La “Madunina” è alta circa 4 metri e un tempo possedeva uno scheletro in metallo, mentre oggi è sorretta da un’ossatura in acciaio. Durante la seconda guerra mondiale venne ricoperta da panni grigi per impedire che, troppo evidente il luccichio d’oro, venisse bombardata.

Le statue: sul Duomo di Milano ce ne sono ben 3.400, compresi 96 giganti porta doccioni e completate da altorilievi, intagli, mezzi busti e teste. Gran parte di questo patrimonio di storia dell’arte, intagliato nel corso di 4 secoli, non è di fatto visibile. Molte statue infatti sono abbarbicate in anfratti e angolature che l’occhio non può raggiungere, ciò rende il Duomo una cattedrale “misteriosa”.

I demoni: tra le decorazioni dei peducci (piccole mensole sulle facciate esterne) ci sono teste di esseri mostruosi, talvolta demoni. Queste decorazioni venivano lasciate alla fantasia dei singoli scalpellini e sono tutti diversi tra loro. Narra la leggenda che il demonio comparve in sogno a Gian Galeazzo Visconti, ordinandogli di edificare un tempio al diavolo. Di qui la decisione di inserire le figure demoniache. In realtà erano comuni nella tradizione del “bestiario” medievale: si raffigurano mostri (mostrum = prodigio) per spaventare e scacciare le forze del male.

Il confessionale

Il confessionale: l’invenzione si deve a Carlo Borromeo, per non far entrare in contatto il sacerdote con le peccatrici (più ancora che con i peccatori).

San Bartolomeo: tra le statue più strane, quella a opera di Marco d’Agrate. Il Santo, raffigurato con estremo verismo, appare scorticato e con la pelle gettata sulle spalle a mò di mantello. La statua si trovava all’esterno, ma poi fu posta in chiesa perchè spaventava i bambini.

L’acqua: sotto il Duomo c’è l’acqua? Questa è una delle convinzioni più radicate. E, nonostante oggi gli esperti della Veneranda Fabbrica smentiscano, sono ancora in molti a credere che sotto le fondamenta ci sia una falda freatica. Che, d’altra parte, è stata invece trovata pochi metri più a nord-ovest.

La Meridiana: fino alla metà del XIX secolo, gli orologi di Milano erano regolati dalla meridiana del Duomo. Un foro sul soffitto cattura un raggio di luce che cade sul pavimento: quando la luce segnava mezzogiorno si dava un segnale e la campana del Cordusio, vicino a piazza Mercanti, suonava. Sul mezzogiorno del Duomo si regolavano tutte le attività commerciali.

La Madonna delle Rose: vicino alla sacrestia settentrionale c’è un quadro che raffigura la Vergine. Nel dipinto non c’è traccia di un fiore, ma il suo nome è legato a una leggenda. Nel 1409 la città era assediata dagli eredi di Bernabò, ostile all’allora signore di Milano Giovanni Maria Visconti. Non avendo più armi per difendersi, la popolazione decise di saccheggiare il cantiere del Duomo. Una donna molto devota, avendo paura delle conseguenze divine, ogni giorno si recava davanti all’antico quadro e portava un mazzo di rose. Un giorno trovò il mazzo portato il giorno prima appassito e si mise a piangere, pregando per la salvezza del figlio ferito in battaglia. Le rose prodigiosamente rifiorirono in tutto il loro splendore: di qui, il nome del quadro.

La testa di Benito Mussolini

La testa del Duce: sul Duomo (dal lato che dà sulla Rinascente) è scolpita anche la testa di Benito Mussolini, che lui stesso volle far realizzare negli anni 30. Dopo la seconda guerra mondiale, la testa è stata deturpata per renderla irriconoscibile, quasi a coprire una vergogna: al fez (copricapo tradizionale nei paesi arabi del Mediterraneo) è stato sostituito un turbante e a Mussolini è stata aggiunta la barba.

Il transetto: dal lato di Corso Vittorio Emanuele, il transetto è stato murato. Secondo le intenzioni dei costruttori, invece, qui doveva esserci una grande porta, aperta sulla strada (come avviene dall’altra parte). Poichè nel 400 da quel lato si trovava il mercato, molti attraversavano la cattedrale passando appunto da quella porta. E nessuna legge riusciva a fermare il via vai della gente e dei commercianti. Così l’arcivescovo Borromeo prese la decisione di murare il transetto.

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