Viaggi: come evitare guai e malanni durante le vacanze

Viaggi: come evitare guai e malanni durante le vacanze

Il tempo delle vacanze è così prezioso, per ciascuno di noi, che sarebbe un vero peccato rovinarselo con un incidente: mal di mare, crampi, storte, lussazioni, escoriazioni, morsicature di insetti sono i piccoli – grandi disturbi che potrebbero complicarcele parecchio, qualunque sia la meta dei nostri viaggi. Possono però essere evitati con un pizzico di buon senso, che non guasta mai, nemmeno nelle circostanze più banali.

Viaggi: come evitare guai e malanni durante le vacanze
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Attenzione alle escoriazioni durante i viaggi, possono essere pericolose

Niente di più facile che capitino questi piccoli incidenti in estate: uno zoccolo scheggiato, un ramo sporgente lungo un sentiero, un chiodo affiorante nascosto sul fondo di una barca, oppure un capitombolo fatto a gambe nude su un terreno sassoso, possono produrre su piedi, braccia, ginocchia e gomiti delle escoriazioni. “Nulla di grave – pensano in molti – non è nemmeno necessario andare dal medico”. E nove volte su dieci hanno ragione.

Ma non sempre, purtroppo, le cose vanno lisce. Vi sono escoriazioni insidiose: quelle fatte da un oggetto sporco di terriccio, di escrementi di animali o, se di metallo, ricoperto di ruggine. In questi casi la ferita va mostrata necessariamente a un dottore, che prenderà tutte le misure del caso. Così pure se, attorno alla piccola ferita, la pelle diviene rapidamente rossa, gonfia, dolente e compare la febbre o le ghiandole linfatiche vicine si ingrossano.

Nelle persone sane, una escoriazione deve guarire perfettamente al massimo in una decina di giorni (anche di meno se si tratta di bambini). Diversamente bisogna pensare che qualche malattia ignorata interferisca, provocando un ritardo nella cicatrizzazione.

Distorsioni e lussazioni

Gli accidentati viottoli di montagna, il fondo sassoso del mare e gli scogli, ma anche i piccoli (apparentemente innocui) infortuni che capitano durante i viaggi, offrono facilissimo pretesto alledistorsioni e alle lussazioniincidenti che possono toccare a tutte le articolazioni (spalla, anca, gomito, polso, ecc), ma in particolare a quelle delle caviglie. tutte le attività sportive, del resto, per poco violente che siano, sono in grado di compromettere seriamente la funzionalità delle articolazioni.

Nel caso dovesse succedere è un errore forzarle, pensando di evitare anchilosi e deformazioni. Il vecchio proverbio che dice “Braccio al collo e gamba a letto” conserva la sua piena attualità. In attesa del medico e della radiografia, che accerti la reale entità del danno (escludendo eventuali fratture), solo due cose vanno fatte: bagni caldi alla parte offesa e bendaggio abbastanza stretto. Tutto il resto – massaggi o applicazioni senza l’autorizzazione del medico – può essere potenzialmente dannoso, quindi attenzione.

Si pensi solo al fatto che una distorsione o una lussazione mal curata, può lasciare tracce per tutta la vita. Tanto più facilmente quanto più giovane è il paziente. Nel caso particolare della caviglia o dell’anca, infatti, c’è anche la deprecabile eventualità di zoppicare per il resto dell’esistenza. Un consiglio: prima di intraprendere qualsiasi attività sportiva, se avete una certa facilità alle distorsioni o alle lussazioni, meglio bendare strettamente le articolazioni più predisposte.

Vacanze e viaggi: il mal di mare

Il mal di mare è un disturbo antico come l’umanità. Si dice che Cicerone abbia preferito lasciarsi assassinare dagli emissari di Antonio, piuttosto che mettersi in salvo per mare: perchè, appunto, soffriva terribilmente il mal di mare. Che cos’è, in sostanza, questo disturbo che insidia molto spesso i navigatori occasionali, come quelli che trascorrono le vacanze in crociera, magari per la prima volta in vita loro?

Quando il corpo è sottoposto a movimenti inconsueti, continui e ritmici, nei muscoli delle gambe, negli occhi e specialmente nell’orecchio interno, si verificano squilibri profondi. Gli stimoli raggiungono per via nervosa i centri dell’equilibrio, situati nel cervello, determinando contrazioni spasmodiche che danno il batticuore, la nausea, il vomito e (nei casi più gravi) sensazione di soffocamento. Sintomi analoghi al mal d’aereo e al mal d’auto.

A parte i soliti farmaci da portare sempre con sè durante i viaggi, si possono alleviare avvicinandosi il più possibile al centro di gravità dell’imbarcazione (o dell’aereo e dell’auto), restare all’aria aperta, mangiare poco e spesso (senza alcol, caffè o tè), non fumare, chiudere gli occhi o fissarli su un orizzonte lontano. Evitare la vicinanza, inoltre, con persone che soffrono dello stesso disturbo: il “contagio suggestivo” è molto frequente!

I crampi

Il crampo è la contrazione violenta di uno o più muscoli, causata dal freddo, da uno stato ansioso, da cattiva circolazione sanguigna, da una posizione anomala mantenuta a lungo o da una profonda alterazione chimica delle carni. Nel muscolo così contratto i nervi si trovano costretti e compressi: da qui l’intenso dolore che li accompagna.

Se un crampo colpisce chi si trova disteso a letto, poco male: si soffre più o meno a lungo, ma tutto finisce lì. Ma se esso sorprende chi si trova, ad esempio, in acqua e lontano dal litorale, può costare anche la vita. La maggior parte degli annegamenti è proprio dovuta ai crampi, di cui sono vittime i nuotatori affaticati. Esiste una predisposizione individuale più o meno spiccata, quindi, chi sa di soffrirne con facilità deve premunirsene.

Il sistema più sicuro è quello di allenare gradatamente i muscoli, con esercizi fisici sistematici di contrazione, specie delle zone più colpite facilmente dai crampi. Trovandosi al mare, un’ottima profilassi è anche rappresentata dai bagni di sole: la luce del sole, e i raggi ultravioletti in particolare, calmano i nervi e favoriscono un aumento delle concentrazioni sanguigne del calcio. In questo modo si ha un miglioramento di funzione.

Che fare, del resto, quando si è colpiti da un crampo mentre ci si trova in acqua? Anzitutto bisogna cambiare immediatamente posizione (ideale quella classica “del morto”), passando così in atteggiamento di perfetto riposo.

Sospendere per qualche minuto qualsiasi movimento e poi tentare prudentemente di frizionarsi i muscoli doloranti (di norma quelli della gamba o del braccio) per ristabilire una circolazione sanguigna normale. Ovviamente è necessario mantenersi calmi, allo scopo di evitare che una sovraeccitazione nervosa complichi ulteriormente la situazione.

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