Smartphone: tutti ce l’abbiamo, ma sappiamo di cosa è fatto?

Smartphone: tutti ce l’abbiamo, ma sappiamo di cosa è fatto?

Lo smartphone, dal più costoso al più economico, grazie alle sue piccole dimensioni oggi è diventato quasi un’appendice del nostro corpo. Negli anni ’50, invece, avresti avuto bisogno di un’intera banca di computer su un intero piano di un edificio per uffici per fare ciò che sei in grado di fare oggi con un singolo smartphone. Puoi navigare in Internet, ascoltare musica e inviare messaggi ai tuoi amici con un oggetto straordinario che sta nel palmo di una mano. Tutti ne abbiamo almeno uno, nessuno riesce a farne a meno, ma sappiamo di che cosa è fatto?Smartphone: tutti ce l'abbiamo, ma sappiamo di cosa è fatto?

Smartphone: tutti ce l’abbiamo, ma sappiamo di cosa è fatto?

I materiali necessari per costruire uno smartphone

Ad esempio, ci siamo mai chiesti da dove arrivano i minerali usati per la sua costruzione? Ebbene, qualcuno si è preoccupato di fare questa sorta di inventario. Due ricercatori dell’Università di Plymouth ne hanno ridotto in polvere uno, trattando poi il tutto a 500 gradi insieme a un ossidante. Al termine del trattamento il composto è stato analizzato per “sensibilizzare sul valore del riciclo quando questi dispositivi arrivano alla fine, oltre che invitare le persone ad avere maggiore attenzione per gli oggetti che usiamo quotidianamente” hanno spiegato Arjan Dijkstra e Colin Wilkins, i due geologi autori dello studio.

Vediamo dunque gli “ingredienti” del dispositivo (di fascia alta, hanno precisato gli studiosi) usato per effettuare il test: ferro 33 g, 7 di cromo e 13 di silicio. Altri minerali in quantità minori: 160 mg di neomidio, 30 di praseodimio, 70 di molibdeno e cobalto, 900 di tungsteno, oltre a 36 di oro e 90 di argento.

Residui tossici smaltiti nell’ambiente

Per ottenere questi materiali, necessari per la costruzione dei nostri prodotti hi-tech, bisogna prima estrarre circa 10 – 15 kg di minerali dalla Terra (spesso da uomini e bambini, costretti a strisciare in angusti cunicoli) per poi lavorarli duramente con processi chimici dannosi per l’ambiente.

Emblematico, parlando di smartphone, il fatto che l’estrazione dell’oro necessario per questo dispositivo (che alimenta tra l’altro violenze e conflitti) sia oggi più vantaggiosa di quella mineraria: nelle zone più povere del pianeta si utilizzano infatti, senza protezione di alcun genere, acidi tossici i cui residui vengono poi smaltiti nell’ambiente circostante. Senza contare che i cellulari buttati via (ognuno contenente qualche mg di oro) vengono “recapitati” nei paesi più degradati e fuori da ogni regola, per il recupero.

Il benessere fondato sullo sfruttamento dei più poveri

Il nostro benessere si fonda sullo sfruttamento dei più poveri. Ne siamo colpevoli tutti e se pensate di esserne estranei, prendete il vostro smartphone e ricredetevi. Telefoni, automobili, aerei e computer sono sporchi di sangue, perché tutti, senza eccezione, contengono dei minerali rari estratti in paesi martoriati dalla guerra, in zone di conflitto o in condizioni che violano i diritti umani più fondamentali, incluso quello alla libertà e alla vita.

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