Ortica, la pianta pungente: credenze, curiosità e benefici

Ortica, la pianta pungente: credenze, curiosità e benefici

Il risveglio della natura è in piena attività, una vera e propria esplosione di colori e profumi di piante che germogliano e fiori che si schiudono, dopo il lungo e freddo “letargo” invernale. Non provate il desiderio di stare fuori più a lungo, godere del tepore che regala il sole, camminare in mezzo al verde? Impossibile resistere alla tentazione di fare qualche gita fuori porta in primavera, magari qualche picnic… ma, stiamo attenti a dove ci fermiamo. Tra le piante in pieno fermento ce n’è una che riserva brutte sorprese, anche se bella a vedersi come le altre: la pungente ortica!

Ortica, la pianta pungente: credenze, curiosità e benefici
Ortica, la pianta pungente: credenze, curiosità e benefici

Ortica, la pianta secondo alcune antiche credenze

Il suo nome deriva dal latino “urere“, che significa bruciare, ardere, incendiare, per motivi che tutti conosciamo: chi non ha mai infilato un piede tra queste piante infestanti? Infatti crescono ovunque, anche in città, e pungono perchè le foglie sono ricoperte di peli contenenti acido formico. Dopo lo sgradito contatto la pelle si riempie di bolle rossastre, provocando un acuto senso di bruciore il cui effetto dura per qualche ora.

Curiosità – A parte l’effetto urticante, però, possiede molte benefiche proprietà che un tempo venivano utilizzate per curare diversi malanni. Ad esempio gli Antichi Romani ne conoscevano bene l’effetto revulsivo (che produce arrossamento), mentre i medici ne raccomandavano l’uso come impacco e frizioni per curare i reumatismi. I soldati invece si fustigavano con rami di ortica, se dovevano combattere in ambienti dal clima molto rigido.

Secondo antiche credenze, nell’Europa centrale si crede che protegga dai fulmini: basta bruciarla in un braciere o nel focolare domestico. Se portata addosso (in un sacchettino di tela) la radice di questa pianta protegge dall’occulto e dalle negatività; bruciata insieme a dell’incenso serve invece a ripulire la casa da influenze nocive, in particolare dopo una lite, oltre che respingere al mittente eventuali malefici lanciati durante accese discussioni.

Il “rito” di purificazione deve essere effettuato di giorno, mai in luna nuova. In aggiunta si possono anche lavare tutti i pavimenti con un decotto di ortica, iperico e issopo (foglie secche) in parti uguali, aggiunto in un secchio d’acqua.

Per la salute ma anche in cucina

Grazie alla ricchezza di ferro e acido folico, è un vero toccasana per gli anemici. Fin dai tempi antichi veniva usata anche per fermare la diarrea e le emorragie, in particolare quelle uterine, oltre che per curare artrite, cistite e acne.

In cucina si può fare anche una deliziosa frittata, piatto tipico della tradizione contadina: tre uova, parmigiano e 200 grammi di ortica. Dovete solo avere l’accortezza di aspettare 24 ore dopo la raccolta, poi farla bollire per pochi minuti in acqua leggermente salata e aggiungerla agli altri ingredienti: tutta la sua azione urticante sparirà senza lasciare traccia, lasciando solo il buono della pianta.

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