Noi e gli altri: l’uguaglianza è davvero possibile?

Noi e gli altri: l’uguaglianza è davvero possibile?

Che cosa significa la parola uguaglianza? La usiamo spesso e possiamo parlarne in tanti modi, ma siamo davvero tutti uguali? No, non lo siamo. O, per meglio dire, siamo uguali nella sostanza divina ma non lo siamo nel colore della pelle, nel modo di pensare, nei luoghi in cui viviamo. Così come sono differenti i cibi che mangiamo, i lavori che svolgiamo, il modo di parlare, scrivere e comunicare, i nostri valori, i punti di vista politici e religiosi e tanto altro ancora.

Noi e gli altri: uguaglianza, possibile o no?
Noi e gli altri: uguaglianza, possibile o no?

Tutti uguali, ma solo nella sostanza divina

Da questa prospettiva, possiamo forse dire che siamo tutti uguali? No, impossibile. Ad esempio, molte persone sono più intelligenti di altre (e non è certo una colpa), alcune hanno doti eccezionali che altri non posseggono, nè mai potranno sviluppare. C’è chi nasce privilegiato, con condizioni sociali altissime, mentre molti non potranno mai permettersi di fare neanche un giorno di ferie o comprarsi un paio di scarpe firmate.

Alcuni soggetti in particolare, per merito delle capacità che hanno e dell’ambizione che li sostiene, sono capaci di raggiungere il successo in ogni campo; altri invece conducono una vita fatta di stenti e sacrifici fino all’ultimo dei loro giorni. Molte persone non potranno mai diventare pittori, pur avendo predisposizione per il disegno; o grandi scrittori, nonostante la passione per le arti letterarie. Alcuni non faranno mai il giro del mondo, non diventeranno alti, biondi e slanciati, e gran parte dei loro desideri non si avvereranno mai.

Di uguaglianza non se ne parla proprio

La disuguaglianza nasce soprattutto per reddito, ricchezza e il grado di serenità con cui si conduce la propria vita. Ad opportunità di partenza uguali, ognuno può ritrovarsi con patrimoni o guadagni molto diversi; e, seppure riuscissimo ad avere ricchezze similari, il modo di ottenere serenità nelle nostre vite sarebbero molto diverse tra loro. Insomma, di uguaglianza non se ne parla proprio.

Poche, dunque, le persone che daranno sostanza e realismo a ogni loro progetto. Ancora di meno quelle che vivranno una vita tutta speciale e densa di soddisfazione, gloria e onori, fino a raggiungere i traguardi più ambiti. Possiamo forse sentirci tristi e arrabbiati solo per questo motivo? Non è stupido pretendere gli stessi diritti di chi ha più capacità, furbizia, talento, intelligenza (e magari fortuna) di noi?

Siamo diversi l’uno dall’altro, quindi imperfetti

Non è possibile essere tutti uguali, e forse non sarebbe neanche giusto: molti infatti meritano tanto, grazie all’impegno e all’abnegazione che mettono in qualsiasi impresa, mentre altri aspettano rassegnati che la manna scenda dal cielo (lamentandosi di continuo), vivendo frustrati e scontenti in attesa del miracolo che risolva i loro problemi.

Le diversità sono meravigliose se impariamo a usarle per espandere la nostra consapevolezza. Se vogliamo scoprire, conoscere e integrare, abbiamo bisogno di ritrovare e riconoscere che le diversità sono la ricchezza più grande a cui possiamo attingere

Noi non saremo mai tutti uguali, che ci piaccia o no. Perfino in natura ogni pianta è unica, mai identica a un’altra. E come in natura – dove può nascere un fiore più debole, senza vigore – anche alcuni di noi sono destinati a soccombere, soffocati dalla vegetazione circostante molto più forte e resistente. Siamo esseri viventi, come quei fiori: in pratica imperfetti ma tanto, tanto belli e interessanti.

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