Le regole del Natale: la parola d’ordine è ‘diplomazia’

Le regole del Natale: la parola d’ordine è ‘diplomazia’

Seguire le regole del Natale, se vogliamo vivere questa festa con serenità. Il giorno in cui tutti siamo più buoni, infatti, dobbiamo munirci di un pizzico di eroismo, tanta pazienza e una grossa dose di diplomazia: regali inutili, pranzi interminabili, parenti che durante l’anno non vedi e non senti, convivenze forzate per lunghe ore, conversazioni pesanti o imbarazzanti, vecchi rancori che tornano a galla, dissimulati con gran fatica. La tavola natalizia, insomma, può trasformarsi in un supplizio se siamo obbligati a condividerla con persone che non stimiamo.Le regole del Natale

Il pranzo natalizio: ecco come uscirne indenni

I rapporti umani, per essere soddisfacenti, vanno “coltivati” tutto l’anno, dunque sentirsi costretti farlo in un solo giorno è inutile, oltre che molto doloroso. Tuttavia, l’educazione insegna a mettere da parte noi stessi almeno per questa occasione, in modo da privilegiare l’armonia familiare. In poche parole, se vogliamo sopravvivere al Natale, è necessario rispolverare le antiche “buone maniere” e farne largo uso. Ecco di seguito tutte le regole che vi permetteranno di superare indenni, o quasi, tutto il periodo delle feste.

Il galateo a tavola

1). Evitare le sbronze: bere in abbondanza potrebbe essere un ottimo sistema per sopravvivere al Natale; ma, se non si regge bene l’alcol, meglio evitare. La sbronza triste, euforica, o peggio ancora violenta, fa perdere i freni inibitori: per dirsi la verità in faccia abbiamo tutto il resto dell’anno.

2) Le conversazioni da evitare: politica, religione, matrimoni. Se ci sono argomenti “scomodi” in famiglia, tenersi sul vago è la cosa migliore. Mai fare domande troppo dirette e personali; se invece le si riceve, rispondete con un sorriso educato e cambiate argomento.

3) I regali. Non datevi allo shopping più sfrenato: tenete presente che quelli troppo costosi o personali possono mettere in imbarazzo, visto che le buone maniere prevedono che si apra il pacchetto in pubblico. Inoltre: a meno che non sia richiesto il dessert non si porta mai, mentre il vino si può regalare ai padroni di casa; se invece si vuole bere durante la festa, meglio uno champagne, un liquore o un vino dolce da dessert.

4) Presentarsi a mani vuote è da maleducati, piuttosto che non portare nulla meglio un vino sbagliato; in alternativa va bene anche della musica, un libro oppure una scatola di cioccolatini, un classico sempre gradito. Ricordarsi di ringraziare il giorno dopo, anche solo con un sms, ma sempre.

Tra le regole del Natale, bando agli auguri virtuali

5). Oggi i messaggi si mandano con Whatsapp, ma gli auguri mandati simultaneamente a 300 persone fanno veramente tristezza. Se proprio non possiamo farne a meno, mandiamo gli auguri di Natale tramite un messaggio o via e-mail, cerchiamo di infondere un po’di calore nel gelido mezzo tecnologico, usando parole sincere e affettuose, un pensiero profondo e “sentito“. Se non riuscite almeno a personalizzarli, meglio tacere: il silenzio è infinitamente più onesto.

6) Le regole del Natale da seguire a tavola: le posate si usano sempre, ma senza infilarsi il cucchiaio fino in gola o  leccare la lama del coltello: le mani vanno tenute fuori dal piatto. Inoltre non si indica nessuno con la forchetta, rischiando di infilzare l’occhio del vicino; non si sbircia nel piatto altrui; non si fanno le palline di mollica; non si taglia tutto a pezzettini, ma boccone dopo boccone.

7) Si mangia con calma, senza ingurgitare tutto in due minuti, dimenticandosi di conversare con gli altri commensali; ci si serve di una sola porzione e, se proprio dovete, si fa il bis ma non ci si strafoca come se si digiunasse da una settimana. Vietato rubare le posate dal piatto da portata, o “agguantare” il piatto forte tenendolo per sè.

8) La scarpetta? Mai e poi mai, non è fine. Il tovagliolo non è un bavaglino o uno strofinaccio da cucina, lo si usa solo per tamponarsi le labbra. Sempre, prima di bere. Per le noci si usa l’apposito attrezzo, non le mani, i noccioli si “depositano” nel pugno chiuso della mano e poi vanno adagiati nel piatto. Se il piatto scotta non si soffia, magari sputazzando. Per cominciare a mangiare si aspetta sempre anche la padrona di casa; e la padrona di casa resta in cucina lo stretto necessario.

9) Infine: non si chiede mai il sale, non si chiede quel che non si vede in tavola, non si fanno ordinazioni tipo ristorante. Gli stuzzicadenti non si mettono sul tavolo (per evitarne l’uso) e, ovviamente, non si chiedono. Il galateo a tavola ha la sua importanza, soprattutto a Natale!

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