Coca-Cola nasce come bevanda da asporto
L’inventore quel giorno ne portò una caraffa colma alla farmacia Jacobs, dove fu assaggiata e dichiarata “ottima” dai clienti. E così fu posta in vendita come bevanda a soli cinque centesimi al bicchiere. Si aggiunse fin da subito acqua gassata allo sciroppo, rendendola “rinfrescante e deliziosa”, come ancora oggi viene definita.
In breve comparvero le prima pubblicità sul quotidiano “The Atlanta Journal”, dove si invitavano gli assetati cittadini a provare “la nuova bevanda da asporto”. Sui negozi comparvero anche le prime tendine parasole in tela cerata, con la scritta “Bevete Coca-Cola” dipinta a mano.
Nel 1891, Asa Candler ne acquistò i diritti e divenne l’unico proprietario. In seguito, insieme a un gruppo di investitori, Ernest Woodruff rilevò l’azienda nel 1919, contraendo un prestito per l’acquisto. A garanzia diede la formula segreta, ma solo dopo aver chiesto a uno dei figli di Candler di metterla per iscritto. Il prezioso documento venne quindi posto in un caveau della “Guaranty Bank” di New York fino al 1925, quando Woodruff riuscì finalmente a riscattare la formula segreta ed estinguere il mutuo.
Oggi la cassaforte che contiene la formula segreta è visibile al pubblico
Per la prima volta nella storia, in occasione del suo trasferimento ad Atlanta nel 2011, la cassaforte che contiene la preziosa formula è diventata visibile al pubblico. Una curiosità: nella ricetta iniziale della celebre bevanda era contenuta anche una piccolissima quantità di cocaina, sostanza stupefacente che produce effetti psicoattivi, estratta dalla pianta di coca. Fu però rimossa dalle foglie nel 1903, con lo stesso procedimento usato per eliminare la caffeina dal caffè.