Gli uomini spenti
Sono quelli che vedi sulle panchine dei parchi a dare da mangiare ai piccioni, quelli che trotterellano stancamente nei supermercati accanto alla donna scelta una vita fa, spesso autoritaria ma ancora efficiente, tra gli scaffali con lo sguardo già spento.
Quelli che si svegliano prestissimo al mattino, scendono a comprare il giornale, scambiano due parole col vicino di casa – discutendo sull’attuale situazione politica del paese, i nostri giovani senza futuro, l’euro, le pensioni, l’immigrazione, il presidente, Salvini, Renzi, Di Maio, la crisi economica, bla, bla, bla – e poi, dopo un cenno di saluto risalgono in casa dove li attende la moglie, in ciabatte e vestaglia, già pronta con le pastiglie della pressione in mano e la moka sul fornello, come ogni “donna” che si rispetti.
Quelli che non si arrendono
Altri invece sognano, scalpitano, ricordano e cercano emozione in ogni cosa, in ogni situazione, in ogni angolino su cui posano gli occhi; e scoprono ogni giorno cose nuove, opportunità, fantasia, dolcezza, sempre alla ricerca delle antiche sensazioni mai dimenticate.
Eppure, anche loro prendono le stesse pastiglie per la pressione, il farmaco per il colesterolo e ci vedono sempre meno; anche loro leggono il giornale e discutono di politica e altri argomenti col vicino di casa. Anche loro hanno mogli spente trasformate in madri, ma continuano a sognare e a vivere intensamente, nonostante la realtà prenda spesso il sopravvento…
Le rughe, i segni del tempo, i capelli fragili e le macchioline scure sulle mani, che importanza potranno mai avere? Se l’anima di un uomo si rinnova ostinatamente di giorno in giorno, nonostante tutto (e tutti) cerchino di spegnerla, proprio nessuna.