Pochi avranno letto di questa (in apparenza) trascurabile scoperta; eppure, ha un’importanza straordinaria proprio perchè fa parte di una nuova specie, mai vista prima, in un mondo in cui altre si estinguono..
Una nuova specie scoperta in Sila
Ormai siamo tutti così abituati a leggere notizie preoccupanti su cambiamenti climatici disastrosi, prodotti chimici nell’acqua e nel cibo che portiamo a tavola, omicidi e cataclismi in ogni angolo della terra, sull’ambiente sempre meno rispettato, specie animali e vegetali che rischiano di estinguersi e così via. Invece, il mondo della ricerca non sofferma la sua attenzione solo sui lati negativi delle notizie, ma la punta anche su quelle piccolissime, confortanti e positive. Come, ad esempio, la nuova specie di farfalla scoperta in Sila.
La notizia è stata pubblicata sulla rivista “Zootaxa” ed è stata finanziata dal Parco Nazionale della Sila: un luogo incontaminato, magnifico, addirittura primordiale in alcuni punti, dove si respira l’aria più pulita d’Europa. Di recente è stato inserito nei luoghi più protetti dall‘Unesco, proprio per queste sue straordinarie caratteristiche, come “Riserva della Biodiversità“. La farfalla appena scoperta non fa parte di una sottospecie già nota ai ricercatori, ma di una mai vista prima, di cui la scienza era completamente ignara.
La farfalla notturna sconosciuta
La “Nothocasis rosariae” è una farfalla notturna piccolissima, di colore grigio chiaro: deve il suo nome (Rosa) alla madre di uno dei ricercatori, e si può vedere dopo il tramonto in zone molto montuose dalla fine del mese di agosto a metà novembre.
Quella ritrovata tra gli incontaminati boschi della Sila, ovviamente, non somiglia affatto alle grandi farfalle diurne tropicali: tuttavia, pur non essendo appariscente, ha una notevole importanza in campo biogeografico, in quanto rimette in primo piano le segnalazioni precedenti attribuite alla sua parente più prossima: la “Nothocasis sertata“, relative ad alcune zone dell’Europa meridionale.