Attraverso la pelle: l’importanza del contatto fisico

Attraverso la pelle: l’importanza del contatto fisico

Strette di mano, pacche sulle spalle, carezze, baci e abbracci: ogni gesto d’affetto viene contenuto, represso, soffocato da quando è esplosa la pandemia, mentre guardiamo l’altro a distanza. Non solo. Siamo costretti a osservare gli occhi per decifrare il suo stato d’animo, perchè la mascherina copre il resto del viso. Eppure, il contatto fisico è un’esigenza primaria come bere o mangiare, per l’essere umano. Necessario almeno quanto l’aria che respira.

Attraverso la pelle: l'importanza del contatto fisico
Attraverso la pelle: l’importanza del contatto fisico

L’abbraccio-terapia

Questo bisogno di vicinanza lo avvertiamo fin dalla nascita – spiega la psicologa Paola Medde –  il neonato lo percepisce già dal primo istante in cui viene al mondo“. Perchè è’ attraverso il calore della madre, l’odore e il battito del suo cuore, che un neonato si sente al sicuro: se prova disagio, dolore o malinconia, tra le sue braccia trova conforto e sta subito meglio, come per magia.

Un bambino cresciuto senza contatto fisico – fosse anche solo un abbraccio di tanto in tanto – diventerà inevitabilmente un individuo arido, incapace di dare un senso alle sue emozioni e, quel che è peggio, di esprimerle.

Infatti è attraverso la pelle che un neonato percepisce gli stati d’animo di chi si occupa di lui, e la madre a sua volta sente intensamente il suo umore: con istintiva spontaneità, ogni volta che cerca il calore del suo corpo e succhia il latte dal suo seno, chiede attenzioni e cibo.

Anche noi adulti sentiamo spesso il bisogno di rifugiarci nellabbraccio di qualcuno: se siamo tristi, spaventati, malinconici, disperati o delusi, avere delle braccia pronte ad accoglierci ci fa star bene, ci dà la possibilità di condividere le nostre sensazioni, quasi come se attraverso la vicinanza possano trasmettersi all’altra persona dimezzandone l’effetto se sgradevole, o al contrario amplificarle se piacevoli.

L’importanza del contatto fisico

Nonostante il ritmo frenetico delle nostre esistenze, nei momenti in cui ci sentiamo smarriti, tristi, soli o semplicemente un pò malinconici, non cerchiamo forse l’abbraccio consolante di chi amiamo? Abbiamo una continua nostalgia di mani calde, tenere, attraverso cui possiamo sentire amore, conforto, dolcezza; anche il più duro e ostile degli esseri umani – anche se non lo ammette nemmeno con sè stesso – nel suo intimo sente forte il bisogno di accarezzare ed essere accarezzato con cura, attenzione e amore.

Ogni volta che siamo stanchi, delusi o amareggiati, l’istinto ci fa sentire il bisogno di gettarci nelle braccia di qualcuno perchè ci consoli e si occupi di noi; lo stesso facciamo se abbiamo paura, e basta solo il tocco di una mano per darci sicurezza e un profondo senso di benessere.

Nessuno è mai troppo grande per un abbraccio

Noi comunichiamo attraverso la voce, i gesti e lo sguardo, ma quando sentiamo il desiderio di approfondire un rapporto, d’amore o amicizia non conta, questi sensi non ci bastano più: solo con il contatto fisico possiamo avere la prova tangibile della vicinanza e della comunicazione; e solo attraverso la pelle, cioè carezze, baci e abbracci, sentiamo di essere desiderati, quindi “vivi”. Nessuno è mai troppo grande per un abbraccio, tutti ne abbiamo un gran bisogno. Anche quelli che lo negano.

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