Il popolo sommerso e silenzioso a Milano: gli anziani poveri

Il popolo sommerso e silenzioso, si aggira nelle piazze e nelle vie di Milano negli ultimi tempi. Mentre gli ambulanti dei mercati smontano i banchi, intorno alle 13, anziani e pensionati vanno in “ricognizione” nella speranza di trovare qualcosa da portare a casa. Tra le cassette vuote accatastate spuntano resti di ortaggi e frutta, ammaccati ma ancora commestibili; ed è proprio a quegli scarti che orientano la loro attenzione, cercando di mostrarsi disinvolti mentre vagano apparentemente senza meta.

Il popolo sommerso: gli anziani poveri a Milano
Fonte: Pixabay

Il popolo di disperati in cerca degli scarti

A volte nelle cassette non resta nulla e, con voce rotta dall’imbarazzo, chiedono al rivenditore se è rimasto qualcosa, anche solo una mela o un cespo di insalata; devono però sbrigarsi, perchè il camion della nettezza urbana presto sarà sul posto!

Un vero e proprio esercito di disperati si aggira tra le bancarelle, in attesa di prendere frutta e verdura non più commerciabili. Non tutti sono però disposti a parlarne, a spiegare, raccontare; a occhi abbassati si allontanano, oppure cercano una scusa plausibile, spiegando che per loro è solo un passatempo. Pochissimi rispondono a qualche domanda, e così emergono storie di miseria, degrado e vergogna.

Molti percepiscono redditi da fame

C’è chi ha un affitto di circa 500 euro, ma prende solo 700 – 800 euro euro di pensione al mese; dunque, come si può campare nella città più cara d’Italia, con i rimanenti 200? Pagate le bollette non resta quasi più nulla, forse il necessario per un pacco di biscotti e un litro di latte, con cui spesso si risolve la cena. Per pranzo, invece, si va al mercato di zona. A fine orario è facile trovare prodotti ancora commestibili tra lattughe ammuffite, pomodori ammaccati e verdure appassite.

Alcuni commercianti regalano generosamente qualcosa: l’occorrente per un minestrone, un paio di zucchine e due patate, qualche foglia di insalata, un pò di frutta, una manciata di fagiolini. Ma di certo non possono farlo con tutti, come potrebbero?

A Milano le associazioni d’assistenza non mancano. Opera San Francesco per i Poveri, ad esempio, solo nel 2018 ha distribuito circa 700mila pasti, garantito 57mila ingressi alle docce, donato 9000 cambi d’abito ed effettuato oltre 36mila visite mediche, aiutando circa 25mila persone, tra uomini e donne. Ma non tutti riescono, si vergognano, proprio non ce la fanno a chiedere alle mense per i poveri; piuttosto che subire quella che considerano un’umiliazione, si accontentano degli scarti al mercato.

Il popolo sommerso e silenzioso a Milano: gli anziani poveri

I nuovi poveri a Milano

Ma i nuovi poveri a Milano non sono solo anziani. Secondo una recente indagine è aumentato il popolo dei senzatetto (2.608) dei quali circa 600 dormono per strada e 2000 nei centri di accoglienza. In dieci anni sono quasi raddoppiati.

A questi casi di degrado e povertà assoluta si aggiungono, purtroppo, anche famiglie a monoreddito che non arrivano a fine mese, separati, divorziati, disoccupati, immigrati, giovani disadattati, persone con gravi problemi familiari: questi ultimi sono un dato nuovo, purtroppo, segno della crisi economica (peggiorata ulteriormente dal coronavirus) che ha colpito duramente moltissime famiglie.

A ogni angolo di strada ormai c’è una mano tesa, a Milano; davanti a ogni negozio e supermercato, sui gradini del metrò, nei sottopassaggi; e davanti al Duomo, nelle vie più lussuose come in quelle meno famose, in ogni piazza e in ogni parco.

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