Barboni a Milano: solo in rari casi si tratta di una scelta

Barboni a Milano: solo in rari casi si tratta di una scelta

Ovviamente, barboni non si diventa dall’oggi al domani, tranne i rari casi in cui è una scelta. Di norma si inizia per gradi: prima perdi il lavoro, poi perdi la famiglia, quindi la casa, con i pochi soldi rimasti affitti una camera ma, appena finiti anche quelli, vieni sfrattato. A meno che non si abbiano parenti caritatevoli o amici disposti a ospitarti, a questo punto sei diventato ufficialmente un senzatetto.

Barboni a Milano: solo in rari casi si tratta di una scelta
Barboni a Milano: solo in rari casi si tratta di una scelta

Come si diventa barboni a Milano 

E così inizi a girovagare per la città senza una meta ben precisa. L’unico obiettivo della tua giornata è mettere sotto i denti qualcosa, trovare un posto al caldo dove dormire, un tetto possibilmente più sicuro della notte precedente. E lavarti, è proprio l’ultimo dei tuoi pensieri.

Ma ci vuole ancora un pò, prima di essere considerati dalla società un vero e proprio senza fissa dimora. In questo breve lasso di tempo lotti per tornare a galla, non ti arrendi, cerchi di trovare un lavoro – uno qualsiasi, non importa quale – chiedi aiuto ai frati e vai a mangiare nelle mense pubbliche, che a Milano di certo non mancano. Fai la “spesa” al banco alimentare, nelle associazioni di volontariato e i centri d’ascolto trovi l’abbigliamento adatto per la stagione, l’indirizzo di un dormitorio dove trascorrere le notti più gelide.

I tuoi compagni di sacco a pelo sono tanti, “imprigionati” come te in una rete di assistenza che riesce a salvare ogni anno migliaia di persone dalla fame e dal freddo. I volontari si prodigano, offrono coperte, piumini, una buona parola insieme al thè caldo, ma non basta per risalire la china e ricostruirsi una vita.

Circa 3000 i barboni a Milano: 2 persone ogni 1000 abitanti

Infine, arriva anche il momento in cui fai un giretto intorno al cassonetto, fischiettando con aria innocente quando sopraggiungono dei passanti. Non sai nemmeno come sia potuto accadere, ma a un certo punto ti ritrovi a dormire su una panchina del parco all’altro capo della città, il più lontano possibile dalla tua zona per non essere visto da chi ti conosce.

Solo alla fine di questo percorso tutto in discesa ne prendi atto, quando ormai hai capito che è difficile riemergere dalla melma in cui sei finito. E fai i conti con la vergogna, la mancanza di dignità, la disperazione, l’amara consapevolezza di aver fallito.

I numeri a Milano

I numeri: Sono 2.608 le persone senza dimora contate a Milano la notte di lunedì 19 febbraio 2018. Di queste, 587 sono state individuate in strada, mentre 2.021 in strutture di accoglienza notturna. Rappresentano lo 0,2% della popolazione cittadina, ovvero 2 persone ogni 1.000 abitanti, dato in linea con quello di altre grandi città europee.

Sfratti per morosità in aumento, causa perdita del lavoro

Ben 2845 sfratti eseguiti a Milano e Provincia con forza pubblica e ufficiale giudiziario nel 2018. Un numero in forte crescita rispetto ai 410 del 2017. Un aumento del 593,9 per cento anno su anno, come sottolinea l’agenzia Dires.

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