L’ultimo giorno del Corpo Forestale dello Stato

L’ultimo giorno del Corpo Forestale dello Stato

Qualche istante prima dell’ammaina bandiera, nel cortile d’onore della caserma, il comandante della scuola forestale di Sabaudia (Latina) Alessandro Bettosi ha detto ai presenti: “Buona fortuna signori, evviva il Corpo forestale”. Con queste parole di addio si è svolta l’ultima, commovente cerimonia del Corpo Forestale dello Stato, dove uomini e donne del CFS si erano riuniti nella sede più importante, una struttura aperta nel 1862. Con gli occhi gonfi di lacrime, alcuni forestali hanno voluto rendere omaggio a un corpo con circa due secoli di storia, e alla loro divisa, emblema della lotta in difesa dell’ambiente del nostro territorio.addio al corpo forestale dello stato

Addio al Corpo Forestale dello Stato

La cerimonia si è svolta ieri, in presenza di alcuni forestali e alle loro famiglie: da oggi, come disposto da un decreto entrato in vigore il 13 settembre, una piccola parte farà parte della Polizia, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco, tutti gli altri saranno assorbiti dall’Arma dei Carabinieri. La cerimonia di addio all’onorato corpo si è svolta nella sede di Sabaudia: intensa commozione quando i forestali, durante l’ammainabandiera, si sono schierati intonando l’inno d’Italia mentre ripiegavano il loro vessillo per l’ultima volta.

Dunque si volta pagina, ma con grande rammarico da parte di chi al CFS ha dato anche l’anima: persone che hanno sempre tutelato l’ambiente e tutte le creature che lo popolano, in prima linea, pronte ad accorrere in caso di incendi, bracconaggio, atti vandalici contro il patrimonio verde di cui l’Italia è ricchissima.

Una decisione che contrasta fortemente con le battaglie in nome dell‘ecologia, spesso svolte sui social, in un’epoca in cui aumentano giorno dopo giorno ambientalisti, animalisti, vegani, convinti sostenitori della tutela ambientale che, in questo caso, sembra non abbiano affatto lottato in difesa dello storico corpo.

I forestali “militarizzati”

La decisione di sopprimere il CFS fa parte di un decreto molto più ampio, che mira a “razionalizzare” le cinque forze di polizia italiane: Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Arma dei Carabinieri, Polizia e Corpo Forestale dello Stato; da ora in poi, invece, saranno solo quattro.

Circa 7 mila agenti  della Forestale, dunque, entrando a far parte dei Carabinieri diverranno militari a tutti gli effetti; una delle principali obiezioni dei sindacati di Polizia, che contestano amaramente un processo calato dall’alto in modo brusco e senza alcun diritto di replica: la”militarizzazione” degli uomini della forestale. Non è un controsenso assurdo sopprimere il CFS, in un mondo che diventa sempre più attento ai diritti degli animali, al rispetto e la tutela dell’ambiente, di cui quella divisa era il simbolo più importante?

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