Amanita Falloide, tra i funghi più letali
Anche una dose minima di Amanita Falloide può provocare la morte: un fungo molto simile ad altri commestibili e, proprio per questo, insidioso. Il livello di tossicità non si attenua nemmeno con la cottura o la surgelazione.
I primi sintomi (basta anche un solo milligrammo per provocare gravi danni al fegato) compaiono dopo solo poche ore dall’assunzione: disturbi intestinali, dolori addominali, vomito, sudorazione eccessiva, disidratazione, ipovolemia, insufficienza renale e, soprattutto in caso di soggetti deboli o anziani, la morte certa.
Quando il fungo è giovane il suo aspetto è molto gradevole, ma attenzione: mai raccoglierlo e consumarlo, in nessuna circostanza! Non solo è il fungo più velenoso e letale che esiste al mondo – la causa numero uno di avvelenamenti da funghi fatali – ma i pochi che hanno potuto raccontarlo sono stati sottoporti a trapianti urgenti di fegato e / o rene.
I moderni trattamenti medici hanno ridotto il tasso di mortalità per questi tipi di avvelenamento a circa il 15%, ma anche se si sopravvive, è un tipo di avvelenamento estremamente doloroso e può causare danni permanenti a reni e fegato.
Caratteristiche
Questo fungo, che cresce tra l’estate e l’autunno, ha delle caratteristiche precise a cui bisogna prestare molta attenzione: il suo colore varia da grigio a bianco, a verdastro, da giallino a bruno; così come la sua forma che può essere a cono o a campanula.
Il gambo somiglia molto al fallo maschile, ed è proprio da questo che deriva il nome “Amanita Falloide”. L’anello si trova nella regione pre-apicale, mentre le lamelle sono fitte e disuguali, libere intorno al gambo. La consistenza è soda, fibrosa, a pasta bianca. Se si sta attenti a cogliere tutti questi particolari, possiamo limitare molto i rischi di avvelenamento.
Di solito è facile trovarlo in boschi pieni di querce, castagni e conifere. Cresce tra l’estate e l’autunno in tutta Italia, non di rado anche su terreni coltivati, sui limiti dei prati e sugli argini. Prestate molta attenzione, dunque: se non siete esperti conoscitori, mai raccogliere funghi di nessun tipo. Oppure, se proprio non volete rinunciare, prima di consumarli consultate uno specialista del settore; meglio ancora se li comprate al supermercato, dove sono rigorosamente controllati prima di essere posti in vendita
Di seguito altri consigli: la prudenza non è mai troppa
- I funghi non vanno mai consumati in pasti ravvicinati o in grosse quantità;
- Di alcuni è meglio scartare la cuticola del cappello e i gambi;
- Anziani, persone con patologie acute a livello circolatorio, enterico, gastrico, pancreatico ed epatico, bambini e donne in gravidanza: meglio evitare il consumo;
- I funghi commestibili devono essere consumati solo cotti. Alcune varietà invece vanno prima bollite e poi cucinate, come ad esempio il comune chiodino ( Armillaria mellea) considerato tossico se consumato crudo;
- Mai acquistare funghi da venditori non autorizzati a bordo strada, anche se la tentazione è forte;
- Su ogni unità di vendita deve esserci il cartellino di visita micologica, data e specie riconosciuta;
- Infine, se dovesse comunque verificarsi un episodio di intossicazione da funghi velenosi, recatevi al pronto soccorso alla comparsa dei primi sintomi. Portate con voi i residui di pulitura e scarto dei funghi, oppure gli eventuali resti del pasto.