Lo stretto rapporto tra pietre e Zodiaco
Chi è interessato all’astrologia, anche se non è un esperto, sa che ogni segno zodiacale determina specifiche caratteristiche per quanto riguarda i gusti, il carattere e il modo di reagire nella vita. Allo stesso modo, esiste uno stretto rapporto tra le pietre e lo zodiaco: molti studiosi, infatti, sono in grado di dare indicazioni sulle quelle più affini a una persona nata sotto un segno, piuttosto che a un’altro.
Non vi sono studi scientifici approfonditi, dietro a queste corrispondenze tra pietre e segni zodiacali, ma esoterico/spirituale; tuttavia, che ci si creda o no, si racconta che profondi conoscitori della natura e astronomi (secoli e secoli fa) trovarono delle affinità tra alcune delle pietre più note e le 12 costellazioni dello zodiaco.
Per ogni segno una pietra in grado di influire – in modo positivo – sulla personalità del soggetto agendo, in pratica, da potente (crediamoci) portafortuna. Di seguito l’elenco delle gemme adatte a ogni segno zodiacale.
Le affinità tra una pietra e il segno zodiacale di una persona
- Ariete: Eliotropia: un tempo questa pietra veniva ritenuta molto valida contro le emorragie;
- Toro: Perla: come ben sappiamo, simbolo di purezza e bellezza femminile;
- Gemelli: Alessandrite, una gemma bellissima che muta colore secondo la luce;
- Cancro: Crisolito: difende dalla negatività e dona forza;
- Leone: Sardonica, un toccasana per l’ipocondriaco felino;
- Vergine: Opale, raffinato e misterioso come il segno a cui è indicato;
- Bilancia: Tormalina, pietra multicolore;
- Scorpione: Topazio, la più adatta per esprimere l’ardore che contraddistingue questo segno;
- Sagittario: Turchese: nei tempi antichi era ritenuta sacra da Egizi, Aztechi e Persiani;
- Capricorno: Granato, grande apportatore di virtù;
- Acquario: Ametista: in passato lo ritenevano un antidoto contro l’ubriachezza, dona serenità;
- Pesci: Acquamarina: si portava in battaglia, durante le guerre, per scongiurare il pericolo di ferite mortali; e in tribunale, per volgere il verdetto dei giudici a proprio favore.