La morte del Papa: antiche tradizioni, riti e cerimonie

La morte del Papa: antiche tradizioni, riti e cerimonie

La morte del Papa è un momento difficile, non solo per la Chiesa che perde il suo pilastro, l’uomo più significativo, ma anche per i fedeli. Quando accade l’evento viene seguito da milioni di persone nel mondo intero, mentre il Vaticano si ritrova a dover riorganizzare tutta la struttura gerarchica (come succede, più o meno, quando cade un governo e ne subentra un altro). Poche persone, però, sanno che tutto ciò che segue la morte di un pontefice è scritto e tramandato da secoli.

La morte del Papa: cosa avviene in seguito

Il nuovo Papa infatti viene rieletto proprio grazie a queste regole antichissime, in tempi brevi. Vediamo nei dettagli cosa avviene. Il primo atto consiste nel passare le consegne amministrative (prima gestite dal Papa) al cardinale Camerlengo, a cui spetta il triste compito di accertare il decesso ufficialmente.

Colui che stila il certificato di morte è il maestro delle celebrazioni liturgiche, a cui seguono la messa dei sigilli sia allo studio che alla camera del Papa, in modo che nessuno possa accedervi.

Il cardinale Camerlengo a questo punto comunica la triste notizia al Vicario di Roma, che provvede a renderla pubblica in tutto il mondo. Le campane suonano rintocchi a martello, mentre il portone di bronzo di San Pietro viene chiuso per metà.

Intanto Camerlengo gestisce il passaggio tra un Papa e l’altro: prende possesso dei palazzi apostolici – Laterano, Vaticano e Castel Gandolfo – vegliando nel contempo sulla sicurezza e l’ordine, durante il conclave che nominerà il nuovo Papa (attualmente, dal 14 febbraio 2019, questo ruolo è affidato al cardinale statunitense Kevin Joseph Farrell). 

La morte del Papa: antiche tradizioni, riti e cerimonie
La morte del Papa: antiche tradizioni, riti e cerimonie

Il corpo esposto per tre giorni ai fedeli

Dopo essere stata composta dai medici, la salma viene vestita con i paramenti pontifici: il corpo avvolto nel mantello rosso, in uso per la celebrazione della messa; una striscia bianca con tre croci nere, simbolo di dignità; la mitria sul capo.

Alla fine viene esposto per tre giorni ai fedeli, di norma nella basilica di San Pietro. L’autorizzazione per scattare eventuali foto alla salma viene concessa dal Camerlengo, purchè rivestita con gli abiti pontificali e solo a titolo di documentazione.

L’inizio dei “Novendiali” (ovvero le esequie in suffragio dell’anima del Papa) viene fissato dalla Congregazione generale dei Cardinali, in modo che la salma venga tumulata tra il quarto e il sesto giorno dopo il decesso. La “Missa poenitentialis” (il funerale) viene tenuto sempre in San Pietro.

Infine, le spoglie del pontefice vengono chiuse in una cassa tripla – una di noce, una di cipresso e una di piombo – e tumulate nelle grotte vaticane.

Ogni Papa può scegliere, sia il luogo che il modo della sepoltura

Quanto elencato è solo previsto, ma i papi volendo possono disporre del proprio corpo diversamente, dal luogo di sepoltura al modo in cui avviene. Alcuni (tra cui San Martino I Santo) non vollero essere seppelliti nelle grotte vaticane, Paolo VI volle invece essere tumulato nella nuda terra.

Nessuno può assumere i poteri del Pontefice durante l’interregno (il periodo di sede vacante), e nulla si può modificare del governo della Chiesa universale, come previsto dal Codice di diritto canonico. Solo al Papa è riconosciuta potestà suprema, immediata, piena e universale sulla chiesa: un potere che gli è concesso direttamente da Dio!

Dopo la morte del Papa, elezione del nuovo pontefice

Dopo l’annuncio ufficiale della notizia saranno convocati tutti i cardinali che eleggeranno quello nuovo. Non possono essere più di 120, quasi tutti nominati da Giovanni Paolo II nei suoi 26 anni di pontificato, a parte Ratzinger, Baum e Sin (nominati da Paolo VI) e non devono superare gli 80 anni.

Dopo i 20 italiani, i più numerosi sono gli americani con 11 cardinali. Tutti gli altri provengono da diversi paesi nei cinque continenti.

Il conclave inizia tra i 15 e i 20 giorni dopo il decesso del Pontefice: “Extra omnes” la frase con cui dà il via il maestro delle celebrazioni liturgiche. Nel Medioevo i porporati erano chiusi a chiave, oggi non più; tuttavia, non potranno comunque comunicare con l’esterno.

Le votazioni avverranno come da tradizione nella Cappella Sistina: il primo giorno un solo voto, dal secondo in poi quattro (2 al mattino e 2 la sera). Quando il nuovo Papa è stato scelto gli viene rivolta la domanda: “Accetta la sua elezione a sommo pontefice?”. Subito dopo viene scelto il nome, chiudendo così finalmente il conclave.

Il fatidico annuncio ai fedeli

A questo punto il Papa si reca nella Camera lachrimatoria, dove lo attendono tre abiti bianchi di taglia diversa predisposti per l’occasione. Una volta indossato il suo, il Cardinale portadiacono dà il fatidico annuncio (in latino) ai fedeli raccolti in attesa in piazza San Pietro: Habemus Papam”. 

Annuntio vobis gaudium magnum;
habemus Papam:
Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum (nome del neoeletto),
Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem (cognome del neoletto)
qui sibi nomen imposuit (nome scelto dal nuovo papa).

Che significa, in italiano:

Vi annuncio una grande gioia:
abbiamo un Papa!
L’eminentissimo e reverendissimo signore,
signor (nome del neoeletto),
cardinale (cognome del neoletto) di Santa Romana Chiesa,
il quale si è scelto il nome di (nome scelto dal nuovo papa).

Fonte

/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *