La mela annurca ha una storia antichissima
La “mela annurca Igp” è tipica della Campania, in particolare dell’aversano e altri comuni della provincia di Caserta e Benevento (soprattutto da Valle dei Maddaloni, Dugenta, Sant’Agata dei Goti e Melizzano), con una storia antichissima: come si può vedere in alcuni dipinti ritrovati ad Ercolano, nel corso degli scavi archeologici, il tondo e gustoso frutto era già consumato in epoca romana.
La mela annurca viene colta quando è ancora acerba, quindi messa a maturare stesa a terra nei “melai”: nelle zone di raccolta, infatti, da ottobre a dicembre si possono vedere immense distese di mele annurche sul ciglio delle strade di provincia.
A maturazione avvenuta (intorno al periodo natalizio) vengono raccolte e poi vendute. Il frutto è piccolo, tondo ma leggermente schiacciato, di colore rosso vivo con striature gialle e grigie. La polpa è di un bianco candido, soda e croccante, dal sapore aspro ma con note dolci e avvolgenti, un gusto e un profumo che sorprende per la sua intensità.
Dimostrate le proprietà benefiche contro il colesterolo
La mela annurca ha rischiato anche l’estinzione. Prima della seconda guerra mondiale il frutto era molto consumato, poi fu sostituito dalle mele americane, molto più grandi e più belle, durante gli anni 60. Oggi, invece, questo squisito e benefico frutto dalle origini antichissime, si prende la sua bella rivincita.
Nelle campagne partenopee le coltivazioni sono riprese a pieno ritmo, permettendo così a chiunque di consumarlo; e magari, per chi non l’ha mai fatto, di “conoscerlo” per la prima volta. Il fatto che una ricerca medica abbia dimostrato le sue proprietà anti-colesterolo, inoltre, è un ulteriore motivo per gustarla.