Funghi velenosi: Amanita Falloide, uno tra i più letali

Funghi velenosi: Amanita Falloide, uno tra i più letali

Ogni anno, in questo periodo pre-autunnale, scatta l’allarme e si punta l’attenzione sui funghi velenosi. Sono molti infatti i casi di persone, anche intere famiglie, i cui componenti li hanno mangiati senza rendersi conto che tra essi c’era l’Amanita Falloide. Attenzione dunque, perchè le conseguenze possono risultare letalì. Tignusa morteada, Tignosa verdognola, “ovolo bastardo”, “angelo della morte” sono gli altri nomi di questo fungo doppiamente pericoloso, per la sua capacità di assumere sembianze molto simili ad altre specie.

Funghi velenosi: Amanita Falloide, uno tra i più letali
Funghi velenosi: tra i più letali, l’Amanita Falloide. Fonte Pixabay

Amanita Falloide, tra i funghi più letali

Anche una dose minima di Amanita Falloide può provocare la morte: un fungo molto simile ad altri commestibili e, proprio per questo, insidioso. Il livello di tossicità non si attenua nemmeno con la cottura o la surgelazione.

I primi sintomi (basta anche un solo milligrammo per provocare gravi danni al fegato) compaiono dopo solo poche ore dall’assunzione: disturbi intestinali, dolori addominali, vomito, sudorazione eccessiva, disidratazione, ipovolemia, insufficienza renale e, soprattutto in caso di soggetti deboli o anziani, la morte certa.

Quando il fungo è giovane il suo aspetto è molto gradevole, ma attenzione: mai raccoglierlo e consumarlo, in nessuna circostanza! Non solo è il fungo più velenoso e letale che esiste al mondo – la causa numero uno di avvelenamenti da funghi fatali – ma i pochi che hanno potuto raccontarlo sono stati sottoporti a trapianti urgenti di fegato e / o rene.

I moderni trattamenti medici hanno ridotto il tasso di mortalità per questi tipi di avvelenamento a circa il 15%, ma anche se si sopravvive, è un tipo di avvelenamento estremamente doloroso e può causare danni permanenti a reni e fegato.

amanita falloide
funghi velenosi caratteristiche e rischi

Caratteristiche

Questo fungo, che cresce tra l’estate e l’autunno, ha delle caratteristiche precise a cui bisogna prestare molta attenzione: il suo colore varia da grigio a bianco, a verdastro, da giallino a bruno; così come la sua forma che può essere a cono o a campanula.

Il gambo somiglia molto al fallo maschile, ed è proprio da questo che deriva il nome “Amanita Falloide”. L’anello si trova nella regione pre-apicale, mentre le lamelle sono fitte e disuguali, libere intorno al gambo. La consistenza è soda, fibrosa, a pasta bianca. Se si sta attenti a cogliere tutti questi particolari, possiamo limitare molto i rischi di avvelenamento.

Di solito è facile trovarlo in boschi pieni di querce, castagni e conifere. Cresce tra l’estate e l’autunno in tutta Italia, non di rado anche su terreni coltivati, sui limiti dei prati e sugli argini. Prestate molta attenzione, dunque: se non siete esperti conoscitori, mai raccogliere funghi di nessun tipo. Oppure, se proprio non volete rinunciare, prima di consumarli consultate uno specialista del settore; meglio ancora se li comprate al supermercato, dove sono rigorosamente controllati prima di essere posti in vendita

Di seguito altri consigli: la prudenza non è mai troppa

  • I funghi non vanno mai consumati in pasti ravvicinati o in grosse quantità;
  • Di alcuni è meglio scartare la cuticola del cappello e i gambi;
  • Anziani, persone con patologie acute a livello circolatorio, enterico, gastrico, pancreatico ed epatico, bambini e donne in gravidanza: meglio evitare il consumo;
  • I funghi commestibili devono essere consumati solo cotti. Alcune varietà invece vanno prima bollite e poi cucinate, come ad esempio il comune chiodino ( Armillaria mellea) considerato tossico se consumato crudo;
  • Mai acquistare funghi da venditori non autorizzati a bordo strada, anche se la tentazione è forte;
  • Su ogni unità di vendita deve esserci il cartellino di visita micologica, data e specie riconosciuta;
  • Infine, se dovesse comunque verificarsi un episodio di intossicazione da funghi velenosi, recatevi al pronto soccorso alla comparsa dei primi sintomi. Portate con voi i residui di pulitura e scarto dei funghi, oppure gli eventuali resti del pasto.

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