Canapa, l’eroe ambientale che il mondo aspettava

Canapa, l’eroe ambientale che il mondo aspettava

La canapa industriale si potrebbe definire un “super raccolto“, grazie alle sue caratteristiche che la identificano come una delle fibre vegetali più lunghe e resistenti al mondo. Infatti, oltre alle elevate prestazioni, ha migliaia di usi e vanta credenziali ambientali che non sono seconde a nessun’altra.

Canapa, l'eroe ambientale che il mondo aspettava
Canapa, l’eroe ambientale che il mondo aspettava

La canapa contro l’inquinamento

Con l’aumento dell‘inquinamento da plastica, i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, oggi è di vitale importanza trovare soluzioni sostenibili a questi problemi catastrofici. La canapa è quindi l’eroe ambientale che il mondo stava aspettando.

Dal punto di vista del design, la sua più grande risorsa è nella vasta gamma di usi tra cui; carta, tessuto, materiali da costruzione, medicine, cibo, biocarburanti, prodotti sanitari per citarne alcuni. Ci sono migliaia di usi anche in tutte le forme materiali del raccolto, dalla biancheria intima alla cura della pelle fino ai nostri occhiali.

Come viene coltivata?

Una pianta che può crescere quasi ovunque nel mondo, anche sui terreni più poveri, senza bisogno di pesticidi o insetticidi e non richiede molta acqua rispetto a colture comparabili. Quando diciamo che cresce quasi ovunque nel mondo, intendiamo che cresce in tutti i continenti (eccetto l’Antartide, per ovvie ragioni). Tuttavia, ci sono ceppi di canapa industriale che possono persino crescere nell’Artico. Insomma, si tratta di una pianta sbalorditiva, resistente a ogni genere di avversità!

Gli agricoltori la amano per queste sue incredibili caratteristiche. È ottima per reintegrare il terreno con preziose sostanze nutritive ed è spesso usata come coltura a rotazione, possono utilizzarla su terreni poveri, inutilizzabili per altri seminativi. Inoltre ha cicli di crescita estremamente rapidi, il che significa che si possono ottenere più raccolti durante il corso dell’anno.

Soprattutto, è una pianta. Ciò significa che assorbe CO2 mentre cresce attraverso la fotosintesi, rendendo la canapa carbon-negativa fin dall’inizio del processo.

Canapa contro cotone

La canapa è stata utilizzata per secoli per realizzare tessuti e abiti, ma più recentemente il cotone ha dominato l’industria della moda nella scelta dei materiali. In realtà, ha molti più vantaggi rispetto ad altre fibre: richiede infatti il 50% in meno di acqua, il che farebbe risparmiare 1300 litri per maglietta.

Un raccolto di questa pianta produrrà il 200-250% di fibra in più rispetto al cotone, se coltivato nello stesso spazio di terra. Il cotone rappresenta solo il 2,6% della terra coltivata del mondo, ma utilizza il 16% dell’uso mondiale di insetticidi, più di qualsiasi altra grande coltura. La canapa invece è molto più resistente alle malattie, quindi non richiede pesticidi o insetticidi per crescere.

Ma i suoi pregi sono infiniti. Fa anche da isolante quando fa freddo, traspirante quando fa caldo. Si dice infatti che una camicia di canapa duri tutta la vita, grazie alla forza delle fibre vegetali.

Carta di canapa

William Shakespeare, George Washington e Vincent Van Gogh usavano tutti la carta di canapa. La polpa è stata infatti utilizzata per oltre 2000 anni per produrla, ma recentemente abbiamo iniziato a coltivare alberi per ottenere la pasta di legno. Questo è dannoso per l’ambiente poiché gli alberi assorbono CO2 e impiegano molto più tempo a crescere.

Su una superficie di un acro, è stato dimostrato che un raccolto produrrà 4 volte la quantità di polpa di carta rispetto a un albero. La carta di canapa può essere riciclata 7-9 volte mentre la carta degli alberi è riciclabile solo 4 volte. Ci vogliono anche meno candeggina e meno sostanze chimiche per colorarla.

Attualmente, purtroppo, è più costoso lavorare la carta di canapa, ma speriamo che lo sviluppo di macchinari e tecniche di lavorazione rendano il prezzo competitivo.

Case a emissioni di carbonio negative

Usando una miscela di hurds di canapa (corteccia interna simile al gambo) acqua e calce, possiamo realizzare alloggi a carbonio negativo usando il cemento di canapa. Il prodotto viene utilizzato per costruire le pareti dell’edificio e altre parti del raccolto (fibra) possono essere utilizzate per pannelli pressati, pavimentazioni e isolamento con prestazioni superiori rispetto all’isolamento in fibra di vetro tossico.

Uno dei principali produttori britannici di cemento di canapa ha calcolato che vengono sequestrati 165 kg di CO2 netti per m3 di muro (pressato a mano). Una casa di media grandezza con 2 camere da letto può essere carbon negative con questo tipo di cemento.

Assorbe CO2 durante il suo ciclo di crescita e continua ad assorbirlo una volta trasformata in canapa. A causa delle tecniche di costruzione “pratiche” utilizzate con il cemento e altri materiali naturali come le strutture in legno, questo riduce drasticamente l’impronta di carbonio.

Biocarburante

In questo momento, possiamo far funzionare auto con motore diesel con biodiesel di canapa (i motori prima richiederebbero una piccola conversione). Il biodiesel è ottenuto dall’olio di canapa ottenuto dalla spremitura dei semi. L’olio può convertirsi con un’efficienza del 97% in biodiesel.

La canapa può anche essere utilizzata come biomassa che è un altro tipo di combustibile e proviene dai restanti steli e foglie non altrimenti utilizzati per la produzione di olio.

Occhiali sostenibili

Crediamo che la canapa sia la risposta a molti problemi ambientali e dovrebbe essere utilizzata di più per combattere questi problemi. Per i designer appassionati di occhiali sostenibili, ad esempio, è una soluzione perfetta. La fibra stessa è incredibilmente resistente, leggera e la diversità dei materiali consente persino di realizzare gli imballaggi.

L’obiettivo è quello di realizzare in futuro nuovi prodotti con altre forme di prodotti (tessuto, carta, canapa). Ma per ora, il focus è soprattutto sugli occhiali. Potrebbe essere l’inizio, un modo per diffondere la consapevolezza della canapa e promuoverla come materiale rinnovabile del futuro.

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