Blue Monday, come affrontare il giorno più triste dell’anno

Blue Monday, come affrontare il giorno più triste dell’anno

Lo sapevate che il “Blue Monday” è il giorno più triste dell’anno? Stiamo parlando del terzo lunedì del mese di gennaio, per chi non lo sapesse: si tratta di marketing, una notizia acchiappa clic inventata di sana pianta, oppure in questa bizzarra teoria c’è del vero? Diversi esperti, a quanto pare, lo hanno confermato. Dunque, andiamo a curiosare!

Blue Monday, come affrontare il giorno più triste dell'anno
Blue Monday, come affrontare il giorno più triste dell’anno

Secondo gli esperti nel Blue Monday c’è del vero

Secondo gli specialisti alcune persone vivono difficoltà psico-fisiche legate a questo giorno particolare, mentre uno psicologo dell’Università di Cardiff, Cliff Arnall, ha messo insieme tutte le variabili del caso ed è giunto a questa conclusione: i debiti, il clima rigido, le recenti festività natalizie e l’abbandono dei buoni propositi per l’anno nuovo, influiscono parecchio sullo stato emotivo del soggetto

Nel mondo anglosassone sono nate addirittura alcune organizzazioni – ad esempio bluemonday.org, e beatbluemonday.org.uk – che aiutano a superare questa triste giornata, ma battere il Blue Monday è molto difficile. Affiorano i pensieri che riguardano il ritorno alla routine, quindi alla noia, facendosi via via più intensi all’avvicinarsi del rientro ai doveri e alle responsabilità. In vacanza invece si assapora la libertà, cambiano le abitudini, si gode il meritato relax.

Si teme, però, che dopo il rientro tutto tornerà come era prima di staccare, tornando nel grigiore dei soliti comportamenti quotidiani. In realtà il Blue Monday non è solo quel giorno particolare, ma tutti i lunedì. Ne siamo vittime e nemmeno lo sappiamo. Il nostro cervello, in poche parole, deve elaborare il “lutto” del fine settimana trascorso in libertà, e lo fa ogni domenica sera.

Staccare la spina nel weekend, evitando gli impegni

La bizzarra teoria del Blue Monday avrebbe anche delle conferme, sia a livello scientifico che statistico: secondo un sondaggio (condotto in Australia da una compagnia telefonica e riportato dal The Sidney Morning Herald), dopo le festività 3 millennials su 4 temono il rientro al lavoro.

Le persone provano all’inizio della settimana lavorativa elementi di depressione, stanchezza, disperazione e la sensazione che il lavoro sia spiacevole ma, purtroppo, inevitabile.

In realtà queste sgradevoli sensazioni possono essere molto di più di una stanchezza passeggera; spesso sono un serio segnale di avvertimento che qualcosa non va bene al lavoro. Se fossero felici, il lunedì sarebbero eccitati ed energici, non stanchi e depressi.

Quando si ama il proprio lavoro e si svolge con passione e interesse, il lunedì mattina è solo un’altra opportunità per fare ciò che ti piace fare. Se invece si prova insoddisfazione e ci si sente sottovalutati, può essere particolarmente difficile iniziare un’altra settimana lavorativa, che per molti potrebbe essere vissuta male e apparentemente senza fine.

Come mitigare, dunque, i disagi vissuti in questa particolare giornata? Secondo gli esperti bisogna evitare di rimuginarci sopra di continuo e godersi comodamente seduti il pranzo o un caffè con i colleghi, ad esempio, fare qualcosa di gradevole per sè stessi nell’arco della giornata, anche solo per mezz’ora. Nel weekend, infine, bisogna “staccare la spina” sul serio, evitando il più possibile impegni di varia natura.

 

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