Fontane d’Italia: il drago verde (o vedovella) a Milano

Fontane d’Italia: il drago verde (o vedovella) a Milano

Un tempo veniva chiamata drago verde, la tipica fontana color verde ramarro a MilanoSi dice che le chiamassero anche “vedovelle” per lo scorrere continuo di quel filo d’acqua come il pianto di una vedova inconsolabile, ma anche perché non le trovavi mai accoppiate nello stesso punto. La definizione è dovuta alla forma del rubinetto in ottone, a testa di drago.

Fontane d'Italia: il drago verde (o vedovella) a Milano
Il drago verde a Milano: fonte Pixabay

Andiamo a bere al drago verde!

I ragazzini, quando ancora non esistevano i fast food e la coca cola era considerata quasi un lusso, per prendere in giro gli amici dicevano:“Andiamo a bere al drago verde, offro io!”. E i bambini facevano il bicchiere con il cavo delle mani unite, oppure mettevano il dito sotto al rubinetto, facendo zampillare l’acqua verso l’alto dalla testa del drago in un getto improvviso.
Era un modo di bere facile, divertente, ma anche di giocare facendo dispetti agli amici, spruzzandoli con allegria, soprattutto nei giorni di grande calura estiva.
Ora ne sono rimaste poche, a Milano: quando mi capita di vederne una, mi soffermo un momento a osservarle con un pizzico di malinconica nostalgia. Quelle fontane sono il simbolo di un tempo lontano, anni in cui la vita era molto più semplice, dove i bimbi non restavano chiusi in casa davanti alla play station o alla TV, ma passavano gran parte della giornata con i loro coetanei, fuori, all’aria aperta.

Un pezzo di storia di milano

Attualmente nel territorio comunale sono rimaste in funzione in tutto 481 “vedovelle” verdi, tranne la prima che fu costruita in Piazza della Scala alla fine degli anni 20, diversa dalle altre perchè tutta in bronzo. Una bella presenza a Milano, che ci ricollegano magicamente alla città di un tempo ormai lontano.
Infatti, mentre altissimi palazzi svettano verso il cielo, nuovi quartieri sorgono ovunque, cambiano strade, cartelli pubblicitari, insegne di negozi e lampioni, loro rimangono immutate da almeno un secolo.
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