“Cervelli in fuga”: storie di successo all’estero

Cervelli in fugaQuesta storia è la testimonianza di un fenomeno ormai consolidato da tempo: i “cervelli in fuga” dall’Italia. Quanti sono i giovani costretti a trasferirsi all’estero, per avere la possibilità di poter esprimere il loro talento? Tanti, tantissimi, ma prendiamo in esame un solo caso tra le migliaia di ragazzi e ragazze desiderosi di dare il proprio contributo all’arte, alla scienza, alla medicina o a qualsiasi altro tipo di professione.

In fuga all’estero

Giovani che nel nostro ex “bel paese” non credono di avere un futuro, bloccati dai meccanismi contorti e arrugginiti italiani, dalla burocrazia che impedisce loro di creare spazi vitali per le nuove e brillanti menti. E così se ne vanno all’estero senza pensarci due volte, certi di poter esprimere finalmente le proprie capacità altrove.

Per esempio, come ha fatto il 36enne Simone Speggiorin (nato in provincia di Venezia) il primario più giovane di tutta l’Inghilterra. Lui non ci ha messo molto ad abbandonare il suo posto da precario in Italia, nonostante Padova sia un polo eccellente nella cardiochirurgia, pur di realizzare la sua vocazione. Ha un certo punto ha fatto le valigie e l’ha scambiato (senza rimpianti) con quello di primario. Al professor Martin Elliot, a parte il sorriso, l’intraprendenza e la vitalità del giovane, non è servita alcun tipo di raccomandazione per proporgli il posto.

Incertezza lavorativa per i giovani cervelli italiani

La certezza di aver fatto la scelta giusta si basava sui racconti dei colleghi, forse affezionati troppo all‘Italia, che si sono ritrovati dopo anni nelle stesse condizioni di incertezza lavorativa, senza possibili sbocchi per il futuro.

Sicuro di come (non) doveva essere il suo, il dottor Simone Speggiorin è volato a Londra e qui ha fatto valere i suoi anni di studio. In pochissimo tempo è diventato il più giovane primario di tutta la nazione. Per il nostro paese ovviamente è motivo di orgoglio, certo; tuttavia, abbiamo perso nello stesso tempo un grande cervello, uno tra i tanti che continuano a fuggire dall’Italia.

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